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Vang.f.giov.Ascens.rom.B 13-5-18 |
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Written by Ileana Mortari | |||
Friday, 11 May 2018 07:14 | |||
Breve riflessione sul vangelo festivo per giovani 13 maggio 2018 – Ascensione B – Rito romano – Marco 16,15-20
di Gianfranco Ravasi
“Il brano si apre con un solenne messaggio indirizzato agli apostoli: esso ha al centro la loro missione, una missione universale (“a tutto il mondo”, “a ogni creatura”) di annunzio dell’evangelo, cioè della persona e della parola di Cristo. Di fronte al loro ingresso nel mondo e alla loro voce scattano due reazioni e due destini, da un lato la fede battesimale e la salvezza, dall’altro l’incredulità e la condanna……..
Nei due campi della fede e del rifiuto si riassume un po’ tutta la storia di ogni coscienza e dell’intera umanità. Tuttavia – continua Gesù nel suo discorso agli Undici – il messaggio che essi annunzieranno sarà affiancato e sostenuto da segni efficaci che manifesteranno la signoria del Cristo su tutta la creazione. Si elencano cinque tipi di miracoli che indicano il coinvolgimento di tutto l’essere nella salvezza: il male è sconfitto (“scacciare i demoni”); lo Spirito Santo è effuso in una continua Pentecoste su tutti i popoli e su tutte le culture (“parlare le lingue”); i serpenti, simbolo della tentazione, saranno neutralizzati; il veleno, segno di tutto ciò che insidia la vita, sarà debellato; i malati saranno confortati e guariti.
La missione della Chiesa ricalca quella del Cristo che annunziò il Regno di Dio e guarì tutti quelli che erano afflitti dal male: è una missione che non passa solo attraverso la parola, ma anche attraverso le mani, si apre alla fede in Dio e alla carità fraterna, proclama la contemplazione ed impegna nell’azione.” tratto da G.Ravasi, “Secondo le Scritture” (Doppio commento alle letture della domenica) – Anno B, Piemme, pagg.141-142
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Last Updated on Friday, 11 May 2018 07:16 |