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Vang.f.giov.4°Pasqua rom.B 22-4-18 |
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Written by Ileana Mortari | |||
Wednesday, 18 April 2018 14:51 | |||
Breve riflessione sul vangelo festivo per giovani 22 aprile 2018 – 4° domenica di Pasqua B – Rito romano – Giov. 10, 11-18
di Ileana Mortari
“Conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre” (vv.14-15). Il verbo “conoscere” nella Bibbia ha un significato più ampio del “conoscere” di tipo razionale e intellettuale, come lo si intende comunemente; dice intimità, confidenza reciproca, comunione, totale apertura e trasparenza. E qui si va anche ben oltre il paragone del pastore, perché il fondamento e il modello di tale “conoscere” è “come il Padre conosce me e io conosco il Padre”: è il livello più profondo di conoscenza e comprensione, quello che ogni uomo e ogni donna vorrebbe avere e che non si trova neppure nei più intensi affetti familiari. Gesù garantisce a ognuno questa profonda conoscenza e comprensione.
Quanto alle parole “offro da me stesso la mia vita”, notiamo che sono seguite dalla frase “ho il potere di riprenderla di nuovo”: il perdere la vita da parte di Gesù non significa perderla per sempre, perché egli stesso “è” la VITA, per antonomasia (cfr. Giov.14,6); e qui si vede la realizzazione di un’altra profezia dell’Antico Testamento: “Quando offrirà se stesso in espiazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore” (Isaia 53,10 – 4° canto del Servo di Jahvè).
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Last Updated on Wednesday, 18 April 2018 14:56 |